Dalla resilienza alla crescita sostenibile: i 5 punti chiave dell’EcoVadis World Tour Italia 2025
Il 7 ottobre, la tappa milanese dell’EcoVadis World Tour 2025 ha riunito manager e professionisti per ridefinire il ruolo della sostenibilità. Il messaggio è univoco: la compliance normativa non è più sufficiente. La sostenibilità è ora la chiave per costruire catene di fornitura resilienti, competitive e capaci di generare valore tangibile.
In un panorama segnato da instabilità geopolitica, eventi climatici estremi e crescenti pressioni normative, le aziende devono trasformare i vincoli in visione strategica. I dati ESG affidabili, l’innovazione digitale e la collaborazione con i fornitori sono gli strumenti per navigare l’incertezza.
5 direttrici per la competitività futura
I lavori, aperti da Adlane Gharnaout e Roxane Titz di EcoVadis, hanno subito messo in chiaro la sfida: la resilienza è la nuova valuta del business. Il 79% dei leader della supply chain la considera prioritaria, ma solo il 23% si sente realmente preparato. Ecco come i relatori hanno delineato la strategia per colmare questo divario:
1. La resilienza come forza distintiva
La capacità di un’azienda di resistere agli shock politici, normativi e commerciali è ciò che separa i leader. La resilienza non si ottiene solo gestendo il rischio, ma ottenendo una visibilità totale sui dati ESG dei fornitori, trasformando la supply chain in un vero e proprio ecosistema collaborativo. Come evidenziato da Micol Barba, Direttrice di The Procurement Magazine, bisogna passare da un approccio “compliance-driven” a un modello “strategy-driven” con la consapevolezza che la sostenibilità è la chiave per sopravvivere agli shock politici e commerciali, e costruire continuità e fiducia.
2. L’imperativo della decarbonizzazione (Scope 3)
Come evidenziato nel panel di JAKALA e EcoVadis, affrontare le emissioni Scope 3 non è un optional. Le passività annuali derivanti dalla mancata gestione di queste emissioni potrebbero raggiungere i 460 miliardi di euro entro il 2030. La decarbonizzazione non è solo un obbligo ambientale, ma un imperativo economico che riduce rischi e costo del capitale.
3. Procurement sostenibile: da funzione a leva di crescita
Il caso di Fedrigoni Group, premiato con la Medaglia di Platino, ha dimostrato come la sostenibilità, attraverso l’obbligo dell’EcoVadis Academy per i team e i fornitori, possa diventare uno strumento di capacity building e miglioramento misurabile. I dati parlano chiaro: oltre 1.300 corsi completati e un miglioramento significativo degli score dei fornitori.
4. Cultura e persone
La trasformazione non è solo tecnologica, ma culturale. L’adozione di un percorso ESG richiede l’upskilling dei team, l’ingaggio dei fornitori e il commitment di tutta l’organizzazione. L’esperienza di Bracco e Trivium Packaging ha confermato che la sostenibilità diventa un pilastro quotidiano solo quando è un obiettivo condiviso.
La visione che emerge
Il messaggio del World Tour è stato pertanto chiaro: la sostenibilità è il nuovo linguaggio del business globale. Non si tratta più di rispettare soglie minime, ma di ripensare il modo in cui le aziende progettano prodotti, gestiscono relazioni e costruiscono fiducia.
I dati presentati da EcoVadis hanno mostrato che l’Italia ha punteggi superiori alle medie mondiali ed europee in quasi tutti gli ambiti ESG (ambiente, diritti umani, etica), ma resta indietro sul procurement sostenibile. La sfida per il Paese è dunque quella di trasformare la sostenibilità da obbligo normativo a leva di crescita, competitività e innovazione.
La supply chain deve diventare il terreno dove si gioca la competitività del futuro: resiliente, decarbonizzata, digitale e inclusiva. Chi saprà integrare questi elementi non solo sopravvivrà agli shock, ma guiderà la trasformazione dei mercati.
