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Conformità ESG: normative, rischi e strategie per le imprese

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La conformità ESG non è più solo un requisito normativo, ma un imperativo aziendale. I governi di tutto il mondo stanno inasprendo le normative ambientali, sociali e di governance, gli investitori stanno verificando le prestazioni ESG e i consumatori si aspettano che le aziende operino in modo responsabile. Le aziende che non si conformano si trovano ad affrontare sanzioni legali, interruzioni della catena di fornitura e perdita dell’accesso ai mercati.

Questa guida analizza il significato di conformità ESG, perché è importante e in che modo le aziende possono soddisfare requisiti in continua evoluzione. Illustra le normative chiave nei principali mercati, le sfide che le aziende devono affrontare nell’implementazione e le buone prassi per integrare i fattori ESG nella strategia aziendale.

Che cos’è la conformità ESG?

Conformità ESG significa attenersi a leggi, regolamenti e standard di settore che riguardano l’impatto ambientale, la responsabilità sociale e la governance aziendale. Richiede alle aziende di monitorare e rendicontare aree quali le emissioni di CO₂, i diritti dei lavoratori, le politiche anticoncussione e la supervisione del consiglio di amministrazione. Può essere suddivisa nelle tre componenti dell’ESG:

  • Conformità ambientale: Raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, rispettare le leggi sullo smaltimento dei rifiuti e migliorare l’efficienza energetica. Molte aziende sono tenute a eseguire rendicontazioni sulle emissioni di gas serra di Scope 1, 2 e 3 nell’ambito di framework quali la norma sulla divulgazione climatica della SEC o la Direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD) dell’UE.
  • Conformità sociale: Riguarda le leggi sul lavoro, la due diligence della catena di fornitura e la protezione dei diritti umani. Normative quali la legge tedesca sulla catena di fornitura (LkSG) e il Modern Slavery Act (legge sulla schiavitù moderna) del Canada (Bill S-211), impongono alle aziende di monitorare e prevenire il lavoro forzato nelle rispettive catene di fornitura.
  • Conformità di governance: Trasparenza finanziaria, sforzi anticorruzione e diversità nei consigli di amministrazione. Le aziende devono attenersi alle regole contenute ad esempio nell’UK Bribery Act (legge del Regno Unito sulla concussione) o il Foreign Corrupt Practices Act (FCPA) degli Stati Uniti, per prevenire frodi e pratiche commerciali non etiche.

Oltre a conformarsi a leggi e normative, molte organizzazioni si adeguano volontariamente a framework quali GRI, SASB e ISSB per soddisfare le aspettative degli investitori e migliorare la relazione sulla sostenibilità. Il motivo è semplice: la conformità ESG è divenuta un requisito aziendale fondamentale, che influisce sulla gestione della catena di fornitura, sulle valutazioni dei rischi e sulle decisioni di investimento. È quindi buona norma spuntare il maggior numero possibile di caselle.

Perché la conformità ESG è importante

In effetti, per quanto la conformità ESG possa sembrare un mero esercizio di spunta e compilazione, si tratta di molto di più che soddisfare semplicemente i requisiti specificati e basta. Il controllo delle questioni ESG, non solo da parte delle autorità di regolamentazione ma anche dei consumatori e dei partner commerciali, è sempre maggiore.

Le organizzazioni devono essere pronte a soddisfare i severi requisiti ESG o ad affrontare sanzioni finanziarie, azioni legali e danni alla reputazione. Investitori e clienti richiedono trasparenza e coloro che rimangono indietro rischiano di perdere l’accesso al capitale e alle opportunità di mercato.

Mitigazione del rischio legale e normativo

I governi di tutto il mondo stanno estendendo l’ambito delle leggi sulla conformità ESG, passando da linee guida volontarie a requisiti legalmente vincolanti. La Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD) dell’UE richiederà alle aziende di grandi dimensioni di valutare e mitigare i rischi ESG nelle loro catene di fornitura. La legge tedesca sulla due diligence della catena di fornitura (LkSG) multa le aziende non conformi fino al 2% del fatturato globale, mentre il Modern Slavery Act (legge sulla schiavitù moderna) del Regno Unito impone dichiarazioni annuali sui rischi per i diritti umani.

Anche le normative sulla conformità ambientale si stanno inasprendo. Il Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM) dell’UE applica un prezzo sul carbonio, costringendo le aziende dei settori con emissioni elevate a ridurre tali emissioni o a sostenere costi notevoli. La legge della California SB 253 imporrà alle aziende con oltre 1 miliardo di dollari di fatturato di rendicontare le emissioni di Scope 1, 2 e 3, dati che molte aziende faticano ancora ad acquisire e verificare.

Il mancato rispetto di queste normative comporta molto di più di una semplice multa. Cause legali, interruzioni della catena di fornitura e rinuncia degli investitori sono conseguenze reali per le aziende che non hanno una supervisione ESG. Le aziende che operano in più giurisdizioni devono barcamenarsi in framework normativi sovrapposti e talvolta in conflitto, che richiedono una strategia di conformità strutturata e proattiva.

Aspettative degli investitori e dei consumatori

Le performance ESG sono ora una questione finanziaria. I fondi di investimento che gestiscono oltre 40 trilioni di dollari di asset integrano i fattori ESG nel processo decisionale e la mancata divulgazione dei rischi ESG può limitare l’accesso di un’azienda ai finanziamenti. Il Regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari (SFDR) classifica i fondi di investimento in base a criteri ESG e influenza pertanto l’allocazione del capitale. Le società con rating ESG bassi possono avere difficoltà a ottenere prestiti, attrarre investitori o emettere i cosiddetti green bond.

Anche le aspettative dei consumatori stanno cambiando. Il 78% dei consumatori globali preferisce prodotti sostenibili e i principali rivenditori richiedono sempre più spesso ai fornitori di soddisfare gli standard ESG. Le aziende di settori quali moda, elettronica e alimentare devono dimostrare la tracciabilità nelle proprie catene di fornitura, rispettare le regole di approvvigionamento a deforestazione zero e dimostrare pratiche lavorative etiche per evitare di perdere contratti.

Anche i buyer nelle imprese sono sotto pressione. Molte aziende richiedono ai propri fornitori di completare valutazioni ESG prima di stipulare contratti di acquisto. I fornitori con punteggi ESG scarsi possono essere completamente esclusi dalle catene di fornitura.

Vantaggio competitivo e gestione della reputazione

Tralasciando le pressioni normative e degli stakeholder, la conformità ESG offre un vantaggio strategico. Le aziende con solide politiche ESG si assicurano migliori relazioni con la catena di fornitura, minori costi di finanziamento e una migliore gestione del rischio.

Il greenwashing, ovvero fare dichiarazioni fuorvianti sulla sostenibilità, è oggetto di un attento esame. La Direttiva sui Green Claims dell’UE imporrà sanzioni severe alle aziende che non sono in grado di dimostrare le proprie dichiarazioni ambientali. Gli organismi di regolamentazione negli Stati Uniti (SEC), nel Regno Unito (CMA) e in Australia (ASIC) stanno indagando sulle società per verificare la presenza di rendicontazioni ESG ingannevoli.

Oltre alla conformità, i programmi ESG promuovono l'efficienza operativa. Le aziende che ottimizzano l’uso dell'energia, riducono i rifiuti o passano a modelli di economia circolare tagliano i costi e migliorano la resilienza contro la carenza di risorse. Le aziende allineate ai criteri ESG sono anche in una posizione migliore per aggiudicarsi contratti governativi, poiché molte politiche in materia di appalti pubblici richiedono ora ai fornitori di soddisfare criteri di sostenibilità.

Principali normative ESG nel mondo

Le normative variano notevolmente da un’area geografica all’altra, ma indicano tutte una chiara tendenza, ovvero che i governi stanno imponendo requisiti più severi in materia di rendicontazioni e due diligence. Le organizzazioni con operazioni internazionali devono rispettare regole che si sovrappongono e talvolta si contraddicono, rendendo la conformità ESG globale una sfida strategica ma necessaria da superare.

Conformità ESG nell’Unione Europea

L’UE dispone del framework di conformità ESG più completo e attuabile, che copre le informative aziendali, la due diligence della catena di fornitura e la finanza sostenibile.

  • Direttiva relativa alla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD): Richiede divulgazioni ESG dettagliate da parte delle grandi aziende 'UE e non UE che operano all’interno del blocco. Estende gli obblighi di rendicontazione previsti dai principi europei di rendicontazione di sostenibilità (ESRS) e si allinea ai framework ISSB e TCFD.
  • Direttiva relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CSDDD): Impone la due diligence in materia di diritti umani e ambiente in tutte le catene di fornitura globali. Le aziende UE di grandi dimensioni (e le aziende non UE con fatturato consistente nell’Unione europea) sono tenute a identificare, mitigare e rendicontare i rischi ESG nelle proprie operazioni, filiali e catene di fornitura. Il mancato rispetto può comportare multe e responsabilità per danni.
  • Tassonomia UE: Definisce ciò che si qualifica come attività economica sostenibile, guidando gli investitori e le imprese. Le aziende alla ricerca finanziamenti “green” devono allinearsi ai criteri della Tassonomia UE, che determinano l’idoneità a green bond, prestiti e investimenti legati alla sostenibilità.

Inoltre, il Regolamento UE sulla deforestazione (EUDR) vieta le importazioni di materie prime legate alla deforestazione quali soia, olio di palma, caffè e gomma a meno che le organizzazioni non dimostrino che le loro catene di fornitura non favoriscono la deforestazione.

Normative ESG negli Stati Uniti

Gli Stati Uniti non hanno un’unica legge federale in materia di ESG e, con la norma sulla divulgazione climatica della SEC in sospeso, stanno emergendo varie leggi ESG a livello di singolo stato, tra cui le norme sulla divulgazione climatica proposte dallo Stato di New York e gli standard di rendicontazione ESG per le istituzioni finanziarie del Colorado.

  • Legge della California SB 253: Il Climate Corporate Data Accountability Act (legge sulla responsabilità dei dati aziendali sul clima) impone la rendicontazione delle emissioni di Scope 1, 2 e 3 per le aziende con oltre 1 miliardo di dollari di fatturato che operano in California. È la legge sulla divulgazione climatica più severa degli Stati Uniti e probabilmente influenzerà le normative federali.
  • Dodd-Frank Act (legge sui minerali provenienti da zone di conflitto): Impone alle società quotate in borsa negli Stati Uniti di dichiarare la provenienza delle forniture di stagno, tungsteno, tantalio e oro (3TG) da aree geografiche interessate da conflitti. Essendo parte fondamentale della conformità ESG della catena di fornitura, l’eventuale non conformità può portare a sanzioni e rischi reputazionali.

Normative ESG del Regno Unito e del Canada

Il Regno Unito ha portato avanti l’obbligo di divulgazioni ESG, in particolare nell’ambito delle rendicontazioni dei rischi climatici e della finanza sostenibile. Nel contempo, il Canada ha introdotto misure incentrate sui rischi del lavoro forzato.

  • Il Modern Slavery Act (legge sulla schiavitù moderna del Regno Unito impone alle aziende con un fatturato annuo superiore a 36 milioni di sterline di pubblicare una dichiarazione annuale sulla schiavitù e sulla tratta di esseri umani. Le aziende devono valutare i rischi del lavoro forzato nelle catene di fornitura, dettagliare gli sforzi di mitigazione e divulgare le azioni intraprese per prevenire violazioni dei diritti umani.
  • Il Bill S-211 (legge S-211) del Canada richiede alle aziende di rendicontare i rischi del lavoro forzato nelle catene di fornitura, in modo simile al Modern Slavery Act del Regno Unito. Si applica alle imprese pubbliche e private che soddisfano le soglie operative e di fatturato.

Sfide nell’implementazione della conformità ESG

Rispettare le normative e gli standard ESG non è un processo facile, soprattutto quando si devono soddisfare i requisiti di molti standard diversi. Inoltre, le normative si evolvono rapidamente e le organizzazioni devono adattarsi ai nuovi requisiti gestendo al contempo incongruenze dei dati, vincoli legati alle risorse e lacune di conformità dei fornitori.

Raccolta e standardizzazione dei dati

Molte organizzazioni faticano ad acquisire dati ESG accurati e verificabili, soprattutto per le valutazioni delle emissioni di Scope 3 e dei rischi della catena di fornitura. A differenza delle categorie Scope 1 e 2 che sono sotto il controllo diretto di un’organizzazione, le emissioni di Scope 3 dipendono da fornitori e partner esterni e una raccolta dati affidabile risulta difficile.

La mancanza di framework di rendicontazione ESG standardizzati aggiunge un ulteriore livello di complessità. Le organizzazioni devono barcamenarsi tra gli standard CSRD, TCFD, GRI, SASB e ISSB, ciascuno con requisiti di divulgazione diversi. Questa incoerenza rende difficile il confronto tra i dati e aumenta il rischio di non conformità quando le rendicontazioni riguardano più giurisdizioni.

Stare al passo con i cambiamenti normativi

I governi stanno inasprendo le leggi ESG, introducendo l’obbligo di rendicontazione, una due diligence più rigorosa della catena di fornitura e sanzioni finanziarie in caso di non conformità. Coloro che operano in più aree geografiche devono monitorare gli aggiornamenti normativi in tempo reale per evitare di rimanere indietro.

Gli sforzi per armonizzare gli standard ESG globali, quali IFRS S1 e S2 dell’ISSB, mirano a creare un riferimento globale unico per la relazione sulla sostenibilità. Sebbene nel lungo termine si otterrà una riduzione della complessità, le aziende devono comunque adeguare i propri processi di rendicontazione per allinearsi a questi nuovi framework. La transizione a questi standard richiede investimenti in sistemi di raccolta dati e formazione dei team di conformità per interpretare requisiti in continua evoluzione.

 


Resoconto delle normative ESG di EcoVadis

Un resoconto mensile delle ultime novità in materia di informativa sulla sostenibilità e sulle normative in materia di due diligence.

ISCRIVERSI


 

Due diligence della catena di fornitura

La maggior parte dei rischi ESG si verifica al di fuori delle operazioni dirette di un’organizzazione, rendendo la due diligence della catena di fornitura una delle principali sfide per la conformità. Identificare i rischi ESG al di là dei fornitori di livello 1 può essere difficile data la visibilità limitata su subappaltatori e approvvigionamento delle materie prime.

Molti fornitori, in particolare nei mercati emergenti, non dispongono delle risorse o delle competenze necessarie per soddisfare gli standard di conformità ESG. Le grandi aziende sono tenute a sottoporre ad audit, formare e supportare i fornitori per il rispetto dei requisiti di due diligence, e questo può richiedere molte risorse. I fornitori non conformi comportano rischi legali, finanziari e reputazionali e la mancata applicazione degli standard ESG nella catena di fornitura può determinare sanzioni ai sensi della CSDDD o del Modern Slavery Act del Regno Unito.

Buone prassi per la conformità ESG

La conformità ESG richiede un approccio strutturato che integri la gestione del rischio, la raccolta dati, la governance e la supervisione dei fornitori. Le aziende che implementano politiche trasparenti, sfruttano la tecnologia e coinvolgono i fornitori in modo efficace sono in una posizione migliore per soddisfare i requisiti normativi e le aspettative degli stakeholder.

Definizione di un framework di conformità ESG

Si inizia con l’identificazione dei rischi materiali e l’allineamento delle politiche aziendali agli standard globali.

  • Le matrici di materialità aiutano a stabilire quali questioni ESG comportano i maggiori rischi finanziari, operativi e reputazionali. Questo processo garantisce che le aziende diano priorità agli sforzi di conformità dove sono più necessari.
  • Le organizzazioni devono allinearsi a framework di rendicontazione ESG riconosciuti quali GRI, TCFD, SASB e ISSB. Questi standard forniscono linee guida strutturate in materia di rendicontazione, che soddisfano le aspettative degli investitori e delle autorità di regolamentazione.
  • Le organizzazioni devono introdurre la conformità ESG nella strategia aziendale, assicurandosi che i dirigenti, i team legali e i responsabili degli acquisti collaborino per integrare la sostenibilità nelle operazioni.

Rafforzare le prassi di governance e rendicontazione

La conformità ESG richiede responsabilità chiare e verifiche indipendenti per garantire credibilità e prevenire i rischi di greenwashing.

  • La nomina di un Chief Sustainability Officer (CSO) o di un ESG Compliance Lead garantisce l’applicazione delle politiche ESG in tutti i reparti e il coordinamento degli sforzi di conformità con i team finanziari e legali.
  • Audit ESG di terze parti offrono una verifica indipendente delle relazioni sulla sostenibilità, della due diligence della catena di fornitura e del monitoraggio delle emissioni. Molte normative, tra cui la CSRD e la SB 253 della California, richiedono una garanzia esterna per i dati oggetto di rendicontazioni.
  • La supervisione del consiglio di amministrazione e gli incentivi per i dirigenti in base alle performance ESG contribuiscono a promuovere la responsabilità. Le organizzazioni che legano la retribuzione dei dirigenti agli obiettivi ESG hanno maggiori probabilità di implementare misure di conformità efficaci.

Coinvolgimento dei fornitori e gestione del rischio

Come abbiamo evidenziato in precedenza, molti rischi relativi alla conformità ESG derivano dalle operazioni dei fornitori. Ne consegue che il coinvolgimento dei fornitori è una componente importante di qualsiasi strategia di conformità ESG.

  • La definizione di codici di condotta per fornitori in linea con la CSDDD, il Modern Slavery Act del Regno Unito e le leggi sul lavoro forzato, stabilisce aspettative chiare in materia di ESG per i fornitori. Questi codici devono includere standard minimi per la manodopera, target ambientali e requisiti di approvvigionamento etico.
  • Le aziende devono formare i fornitori in materia di conformità ESG, erogando programmi di sviluppo delle capacità e workshop sulla sostenibilità per aiutare i fornitori meno strutturati a migliorare le pratiche a livello di ambiente e diritti umani.
  • Valutazioni delle performance ESG dei fornitori, inclusi audit in loco, auto-valutazioni e valutazioni di terze parti, aiutano le aziende a identificare i fornitori ad alto rischio e ad adottare azioni correttive prima che si verifichino eventuali violazioni.

La gestione della conformità ESG è complessa, ma non deve rallentarvi. EcoVadis fornisce rating ESG affidabili, mappatura dei rischi dei fornitori e analisi basate sull’intelligenza artificiale per aiutarvi ad essere in linea con le normative globali. Con oltre 150.000 aziende già coinvolte, la nostra piattaforma semplifica le rendicontazioni, rafforza la due diligence e vi prepara per gli audit, tutto senza spostarvi di un millimetro.

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